La prima fase,
la fase del desiderio sessuale, è caratterizzata sia da tutte quelle specifiche ed individuali fantasie sull'attività sessuale e sia dal desiderio di intraprendere l'attività sessuale stessa.
La fase dell'eccitazione, invece, nell'uomo è rappresentata dalle sensazioni di piacere sessuale e dalle concomitanti modificazioni psico-fisiologiche, vale a dire
l'erezione. Nella fase successiva,
la fase dell’orgasmo, si assiste ad un picco di piacere, ed infine nella
fase della risoluzione si evidenzia un rilassamento muscolare ed un più ampio e generale benessere sia psicologico che fisico.
Si può parlare di
disfunzioni sessuali maschili (oppure di
disturbi sessuali maschili), quindi, nel momento in cui le quattro fasi su esposte ed i relativi vissuti psico-fisici non seguono una naturale ed equilibrata armonia, ma vengono vissuti dalla persona con una forma di disagio. Per altro,
va sottolineato come proprio questo disagio meriti molta considerazione poiché vista l’importanza e la valenza della sfera sessuale, esso può portare ad una più generale difficoltà nel rapporto con sè stessi, nell'identità stessa di uomo, nella relazione di coppia e nell’intera qualità della vita.
Nella
fase del desiderio, dunque, talvolta nell'uomo può presentarsi una mancanza di fantasie sessuali e del relativo desiderio di intraprendere l'attività sessuale stessa, vale a dire il
disturbo sessuale ipoattivo (il cosiddetto
calo del desiderio sessuale), oppure si può evidenziare un
disturbo da avversione sessuale che può portare, invece, ad evitare contatti a carattere sessuale.
Mentre nella successiva
fase dell'eccitazione, può manifestarsi
il disturbo maschile dell’erezione, cioè
l'impotenza. La caratteristica principale del
disturbo maschile dell'erezione, o
impotenza,
è una occasionale o persistente incapacità di raggiungere o di mantenere un'adeguata erezione fino al completamento del rapporto sessuale. Vi sono diversi tipi di disturbo dell'erezione: alcuni uomini, infatti, evidenziano problemi nell’avere l'erezione fin dall'inizio del rapporto sessuale; altri, invece, hanno un'adeguata erezione ma poi la perdono iniziando il rapporto sessuale; altri ancora hanno un'erezione sufficientemente valida per un rapporto sessuale, ma la perdono durante il rapporto stesso. A livello di incidenza, circa il 20% della popolazione maschile italiana soffre del
disturbo maschile dell'erezione, ma questo dato sale a circa il 35% considerando gli uomini con una età compresa tra i 40 e i 70 anni.
Nella successiva
fase dell'orgasmo, invece, il disturbo più comune nell’uomo è costituito dalla
eiaculazione precoce. L'eiaculazione precoce può essere definita come la difficoltà o l'impossibilità da parte dell'uomo nell'esercitare il controllo volontario sull'eiaculazione, ed essa viene considerata la disfunzione sessuale maschile più diffusa in quanto sembra riguardare circa il 30%-40% degli uomini. Inoltre, l'eiaculazione precoce viene distinta in
eiaculazione precoce primaria ed
eiaculazione precoce secondaria: nella
eiaculazione precoce primaria, essa si manifestata fin dall'inizio dell'attività sessuale, mentre nella
eiaculazione precoce secondaria si presenta in un secondo momento, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente. Infine, si parla di
eiaculazione precoce generalizzata quando è sempre presente nell'attività sessuale dell’uomo, mentre nell'
eiaculazione precoce situazionale essa si presenta soltanto in determinate situazioni, attività o partner.
Sempre all'interno della fase dell'orgasmo, esistono poi i cosiddetti
disturbi da dolore sessuale ovvero la
dispareunia maschile, che consiste nella presenza di un coito doloroso.
Infine, durante
la fase della risoluzione, anziché vivere uno stato di benessere diffuso, dopo l'orgasmo la persona tende ad avere un umore altalenante e ad avvertire talvolta un senso generico di insoddisfazione.
Da un punto di vista psicologico, va sottolineato come le cause dei disturbi sessuali possano essere varie e diversificate: difatti, fermo restando la specificità di ogni situazione psicologica, alla base di un disagio sessuale si possono riscontare varie motivazioni come ad esempio la presenza di vissuti ansiogeni, uno stile di vita stressante, una immagine dell'altro sesso o troppo alta o troppo bassa, una difficoltà ad aprirsi mentalmente al proprio partner, oppure un disagio di natura sessuale potrebbe anche indicare la possibilità di aprirsi maggiormente alla scoperta del proprio "
mondo interno", vale a dire alla scoperta o alla riscoperta delle proprie risorse e potenzialità psichiche.
Attraverso un fiducioso percorso psicologico, dunque, è possibile raggiungere una maggiore consapevolezza e chiarezza della propria sessualità, riuscendo in tal modo ad integrarla con equilibrio ed armonia all’interno della personalità globale.